L’Esposizione Universale che si sta svolgendo a Milano è certamente un prezioso spunto per riflettere, in sintonia con l’ampio tema inaugurato proprio per EXPO 2015 (“Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”), sui tanti modi in cui possiamo alimentare (anche) la nostra mente. All’interno dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia sono nate così alcune iniziative che continueranno fino alla fine del mese di ottobre: per saperne di più abbiamo chiesto a Laura Parolin, segretario dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia, di raccontarci di cosa si tratta.
Com’è nato il progetto EXPO – Alimentare la mente?
Consapevoli dell’importanza di un evento come EXPO per sensibilizzare colleghi e non solo sull’importanza di nutrire la mente, abbiamo pensato ad un progetto che potesse includere da una parte lo spazio per l’incontro del mondo della psicologia con altre professioni, in modo da aprire la cultura psicologica a scambi prolifici con altre discipline (letteraria, economica etc.) e offrire allo stesso tempo spazi di discussione aperti ai colleghi e alla cittadinanza, e dall’altra abbiamo cercato di immaginare quale fosse il modo più efficace ed immediato per entrare in contatto con il territorio e i suoi bisogni: sono nati da qui Fuori EXPO e EXPO Zone.
Fuori EXPO è iniziato ormai da qualche mese: com’è organizzato e come sta andando?
La chiave di Fuori EXPO è cercare, attraverso un calendario di eventi, di approfondire il ruolo giocato dalla psicologia, pensata ogni volta in relazione a discipline differenti, nel nutrire la psiche: in particolare ci siamo chiesti quali aspetti potessero contribuire allo sviluppo di situazioni di crisi che hanno un impatto significativo sul funzionamento individuale e collettivo e impediscono le possibilità di crescita e integrazione della nostra mente.
Partendo perciò da tematiche di generale interesse psicologico, ma che allo stesso tempo raccolgono l’interesse e la curiosità dei non addetti ai lavori, abbiamo strutturato un fitto calendario di incontri.
Abbiamo iniziato l’8 maggio ospitando la professoressa Janet Treasure che, insieme a Gianluca Lo Coco, ha proposto un’intensa discussione sui giovani e i disturbi alimentari; da qui, nel corso degli appuntamenti successivi, abbiamo parlato dell’inscindibile legame tra clinica e narrazione (con Massimo Cirri e Gianluca Carofiglio), del delicato tema della violenza di genere, dello sviluppo dell’identità, mentale e corporea, attraverso lo stimolante confronto tra uno psicoanalista (Massimo Ammaniti) e una giornalista/scrittrice (Conchita De Gregorio), per salutarci infine prima della pausa estiva con un’affollatissima serata in compagnia del professor Vittorio Lingiardi e di Ian Rivers che hanno parlato di bullismo omofobico… e da settembre riprenderemo con gli ultimi tre incontri.
L’altra anima del progetto è invece EXPO Zone…
EXPO Zone nasce dalla ricerca di un contatto diretto con il territorio e la cittadinanza, dal bisogno di far sì che la psicologia, nelle sue multiformi declinazioni professionali, incontri la popolazione e soprattutto si impegni a intercettarne i bisogni.
Nella pratica abbiamo creato un box/info-point pensato per dare informazioni diversificate sulla professione psicologica e su tutto quello che il territorio offre come servizi in ambito psicologico e, in stretto raccordo con i vari Consigli di Zona, abbiamo localizzato alcune zone periferiche della città di Milano dove collocarlo, per la durata di una settimana, 3 ore al giorno, in ognuna delle 9 zone milanesi: all’interno del container i cittadini trovano ad accoglierli un gruppo di psicologi, individuati tra molti dei nostri colleghi lombardi, che sono pronti a fornire informazioni sulle attività dell’Ordine, ma soprattutto sulla nostra professione, spesso oggetto di luoghi comuni che alimentano diffidenze e fanno si che la domanda di un’utenza sempre più vasta rimanga priva delle risposte adeguate.
Oltre allo spazio quotidiano all’interno del container OPL, abbiamo anche organizzato una serie di incontri che concludano le singole settimane, condotti da alcune importanti realtà che operano sul territorio per il benessere psicologico, aperti a tutta la popolazione: si tratta di eventi divulgativi che trattano argomenti sensibili come il gioco d’azzardo, l’integrazione culturale, l’adolescenza etc.
Quello che abbiamo potuto constatare, dai dati raccolti in questi primi mesi, è la presenza di una reale emergenza rispetto alla domanda, da parte dei cittadini, di un ascolto dei propri bisogni, che ci porta a riflettere, come categoria professionale, sulla necessità di partire in primis da un’analisi attenta di quello che come psicologi, come ordine professionale, possiamo fare e di continuare al contempo a mantenere vivo il contatto con le realtà di zona, sia con i consigli che con le numerose associazioni.