Dopo averne parlato tanto, all’OPL si è partiti davvero con un’iniziativa finalizzata a sviluppare relazione e identità di quanti praticano la psicologia in ambiti diversi da quello terapeutico e mi riferisco in primis alla galassia rappresentata da chi – a vario titolo – si definiscono psicologi del lavoro.
Su iniziativa del tesoriere di OPL, Luca Longo, si è attivato un gruppo di lavoro di cui fanno parte colleghi attivi nel mondo delle organizzazioni di lavoro (un progetto a costo zero: nessuno è pagato per il suo contributo). Da subito si è chiarito il senso del nostro lavoro: non tanto spiegare agli psicologi cosa devono fare per lavorare (anche) in azienda – non è questo lo stile di Professione Psicologo –, ma innanzitutto ascoltare e riprendere un rapporto. Da qui due iniziative importanti: la prima avviare una survey che vada ad intercettare gli psicologi del lavoro e delle organizzazioni, per mappare e poter stimare anche le dimensioni di questo gruppo professionale, la seconda, arrivare a realizzare nel corso del prossimo anno degli “stati generali” della psicologia lombarda, in cui gli psicologi del lavoro e delle organizzazioni possano trovare piena cittadinanza.
L’auspicio è che la famiglia degli psicologi del lavoro e delle organizzazioni possa finalmente trovare casa nella comunità professionale, magari in sinergia con una delle iniziative più interessanti attivate da OPL in questa consigliatura: quella Casa della Psicologia, che già oggi rappresenta la più evidente possibilità di visibilità e promozione della professione in Lombardia.
“Altri” chiacchierano, noi costruiamo comunità.
Stefano Gheno