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L’ordine, la politica professionale e la neuropsicologia

Scritto da Professione Psicologo il 03/04/2014

ricordi_sotto_esame__in_tribunale_6766Sul sito del Consiglio Nazionale sono state recentemente pubblicate le Schede sulle Aree di pratica professionale  predisposte e aggiornate dal Gruppo di Lavoro “Sviluppo della professione e Nuove Opportunità”.

Manca qualcosa?

Ebbene sì.

Questo documento è l’ennesima conferma di come il profilo professionale dello Psicologo-Neuropsicologo sia stato scarsamente, o addirittura per nulla, considerato dalla politica professionale degli ultimi anni.

Quasi nessuno, al di fuori dei lavori e dell’impegno messo da Professione Psicologo all’interno della commissione Neuropsicologia di OPL, ha affrontato i temi del riconoscimento dei percorsi formativi in neuropsicologia, le conseguenze legate al DM 246/2006 di riordino delle scuole di Specializzazione di area psicologica e ancor meno la necessità di lavorare affinché questa figura goda del giusto riconoscimento e inserimento in area sanitaria.

Come molti sanno, nonostante l’opposizione di alcuni, siamo riusciti a far approvare l’istituzione di un elenco regionale degli Psicologi Neuropsicologi (vd. Delibera OPL n. 385/13 del 07/11/2013, N.B. le elezioni prima e il mancato quorum poi ne stanno procrastinando forzatamente l’entrata in vigore) e abbiamo lavorato duramente alla definizione delle caratteristiche professionali del Neuropsicologo così da avviare una campagna di sensibilizzazione/promozione di questa figura.

Ciò nonostante il tema Neuropsicologia e la figura del Neuropsicologo entro le strutture riabilitative sono stati recentemente teatro di una newsletter OPL molto suggestiva e molto attraente ma nei fatti…”incompleta”.

E’ doveroso richiamare i dettagli e qualche retroscena al fine di chiarire questa affermazione:

–        alcuni consiglieri OPL si sono sempre opposti al riconoscimento delle specifiche competenze professionali nei vari settori della psicologia, Neuropsicologia compresa; per anni non si è realmente accettato di portare all’attenzione dei vertici  adeguate  riflessioni sul tema;

–        con fiera opposizione Commissione Neuropsicologia coordinata da Bettiga ha lavorato alla definizione del ruolo e alla promozione della figura professionale del Neuropsicologo giungendo all’ istituzione dell’Elenco Regionale visto sopra;

–        I contatti personali e le pressioni della Commissione dell’Ordine con i tavoli tecnici della Regione, in particolare ad opera di Riccardo Bettiga e Fabrizio Pasotti, sono iniziati molti mesi prima di quel 10 ottobre 2013 indicato in newsletter in cui il Presidente OPL ha dichiarato di aver iniziato (finalmente?!) a portare avanti le istanze degli psicologi in Regione;

–       Il certosino lavoro della Commissione sulla Neuropsicologia e la figura del Neuropsicologo e un lavoro di analisi e ricerca successivo, considerati non “coerenti con le esigenze” del documento per la regione, non sono quindi stati inseriti in alcun modo. Leggendo infatti il documento inviato dall’Ordine alla Regione neppure una volta si fa  riferimento ai Neuropsicologi e di Neuropsicologia.

L’unica frase ove si li cita blandamente è a pg. 33 (cure palliative) che si riporta testualmente: “Un settore importante della psicologia che verrà preso sempre più in considerazione è la neuropsicologia attraverso la quale si può capire meglio il livello di funzionamento cognitivo della persona e come potenziare le risorse ancora presenti”.  Segue un brevissimo cenno alle necessità delle strutture riabilitative ove si riporta il dato ormai noto a tutti da tempo riferito all’assenza dello psicologo in questo settore, ma anche qui senza citarne la specifica formazione/competenza e ignorando il lavoro portato avanti negli anni a riguardo.

Purtroppo nella newsletter OPL e nei vari articoli di stampa dei giorni scorsi, come spesso accade da qualche tempo a questa parte, con metodo deprecabile viene dato spazio a toni enfatici, sovvertendo i fatti e  disconoscendo  i meriti di chi davvero ha lavorato in questi anni.

Diamo quindi uno sguardo alla delibera della Giunta regionale Lombardia n.1185/2013 “ Determinazioni in ordine alla gestione del servizio socio sanitario regionale per l’esercizio 2014”.

All’interno della stessa si definisce la presenza dello Psicologo Neuropsicologo nei reparti di riabilitazione e nelle MAC (Macro-attività complesse).

Bisogna precisare, per non generare inutili illusioni nei colleghi:

  • che tale documento ha recepito la “proposta derivante dai tavoli tecnici” elaborata nel corso del 2013;
  • dal punto di vista oggettivo e  giuridico l’atto regionale costituisce  un importante e  vincolante “ atto d’ indirizzo” e non una decisione pratica definitiva con delle conseguenze immediate (non una revisione delle piante organiche con obbligo di adeguamento  e indizione dei concorsi).

Detto ciò la delibera regionale rappresenta indiscutibilmente un primo importante passo volto a identificare la nostra figura professionale nelle normative sanitarie regionali che rimarrà agli atti ed è comunque una conquista. Ma resta un primo passo senza effetti immediati.

Nel dettaglio, se si fosse trasformata in un’opportunità concreta, sulla base dei numeri di posto di letto in Regione Lombardia riguardanti la Riabilitazione Specialistica e la Generale Geriatrica e l’ivi citata ipotesi di uno psicologo per 15 ore ogni 20 posti letto, era possibile stimare 7000 ore di attività neuropsicologica pari ad un ipotetico fabbisogno ipotetico di 300 Psicologi-Neuropsicologi.

MA l’attuale difficile congiuntura economica e un po’ di esperienza politica suggerivano una certa prudenza. La tendenza nel mondo sanitario va da anni nella direzione opposta e molte iniziative dovranno essere ancora portate avanti per garantire agli psicologi-neuropsicologi il ruolo che meritano nel concreto.

Infatti proprio pochi giorni fa, precisamente nella seduta del 20 marzo 2014, la Giunta Regionale in una delibera successiva ha già eliminato la prescrizione delle 15 ore ogni 20 posti letto lasciando alla pianificazione interne delle singole strutture riabilitative la definizione di quanto come e dove debba essere presente lo Psicologo/Neuropsicologo.

Quindi, resta il buon contributo e l’inserimento della figura nel documento tecnico, resta la conquista “politica” dello psicologo Neuropsicologo inserito fra le figure riabilitative, ma nei fatti, per ora, gli ipotetici cambiamenti rimarranno dipendenti dalle scelte delle singole strutture e delle disponibilità economiche relative.

A chi legge l’onere di rimodulare le proprie aspettative.

Tanto clamore mediatico senza approfondire seriamente la questione può aver generato delle illusioni: simili comportamenti sono a nostro avviso controproducenti per i colleghi e, in special modo, per tutti coloro che da anni lavorano e lottano per affermare e inserire la figura dello psicologo e in particolare del Neuropsicologo in sanità che vedono squalificato il proprio ruolo e il proprio lavoro.

Con questi chiarimenti chiediamo il sostegno di tutti per proseguire un lavoro (vero) e importante per la Neuropsicologia e ci proponiamo per il futuro di giungere a un definitivo riconoscimento a livello di normativa sanitaria dello Psicologo Neuropsicologo: ci sono tutti i precedenti e i presupposti.

Partendo dall’elenco regionale del dicembre 2013 – che  esiste come atto d’ indirizzo ed ha un’ indiscutibile valenza programmatica – auspichiamo che la nostra istanza si possa estendere e fare da miccia per un cambiamento su scala nazionale.

Allo stesso modo ci impegniamo nel proseguimento del lavoro svolto per il miglioramento e l’evoluzione della normativa sanitaria regionale, per creare e aumentare le opportunità di lavoro in questo settore lavorando assieme a tutte le realtà e le organizzazioni sindacali e gli organismi regionali che puntano già da anni a questo obiettivo.

Siamo disponibili a rispondere a tutte le vostra domande sia organizzando un incontro di gruppo sia singolarmente con chi di voi ne facesse richiesta.

Scriveteci!

Riccardo Bettiga

Fabrizio Pasotti

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