Finalmente hai deciso.
All’ inizio era solo un’idea poco definita ma poi piano piano si è concretizzata nella tua mente.
Da essere solo un desiderio si è trasformato in un obiettivo.
Hai deciso di metterti in gioco sul serio.
Hai deciso…di fare un’esperienza di lavoro all’estero!
Pieno di entusiasmo, di domande e di dubbi per quella che sai che sarà un’importante occasione di crescita personale e professionale, ti appresti a reperire tutte le informazioni necessarie per organizzare il tuo progetto.
Ed è a questo punto che tutto l’ardore iniziale inizia a sciogliersi come neve al sole.
Reperire un’unica e chiara procedura da seguire è a dir poco impossibile.
La mole di informazioni presente online è vasta e a volte contraddittoria.
Avresti bisogno di sapere quali sono i documenti necessari, le pratiche burocratiche per il riconoscimento del titolo all’estero, per l’eventuale richiesta di visto, i costi da sostenere per affrontare quest’esperienza ma non sai nemmeno da che parte cominciare anche perché gli enti coinvolti sono moltissimi: ente competente per l’omologazione dei titoli, Università, organo istituzionale territoriale deputato alla tutela della professione di psicologo (Ordini, Societies, Associations, Colleges, Boards), nei casi in cui la professione di psicologo sia regolamentata, ambasciate, consolati, traduttori certificati, ecc..
Inizi a porti qualche dubbio.
Inizi a dirti che in fondo c’è sempre tempo.
Ma in fondo sai che se non lo farai ora…forse non lo farai mai.
Se solo ci fosse qualcuno in grado di darti una mano…
Per cominciare a dare un aiuto concreto, Professione Psicologo, attuale maggioranza nel Consiglio dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia, ha deciso di avviare un progetto pilota di internazionalizzazione che faciliti gli psicologi che stanno accarezzando l’ipotesi di un’esperienza professionale in uno dei seguenti paesi: Ontario (Canada), California (Stati Uniti d’America), Svizzera, Spagna, Francia, Irlanda, Germania, Regno Unito.
I primi obiettivi del progetto sono:
A fronte di una successiva valutazione dell’esito di questa prima fase del progetto, OPL si propone di allargare l’iniziativa al percorso di riconoscimento della professione di psicoterapeuta da parte delle nazioni sopracitate, di coinvolgere altre nazioni (tenendo presente i suggerimenti dei colleghi) e di stabilire nel tempo collaborazioni con le istituzioni territoriali estere responsabili della tutela della professione quali con l’obiettivo di facilitare ulteriormente gli scambi formativi e lavorativi fra colleghi.
Con il progetto “internazionalizzazione di OPL”, Professione Psicologo mantiene un’altra promessa fatta durante la campagna elettorale ai colleghi psicologi: orientarsi verso esperienze lavorative e formative all’estero da oggi sarà un po’ più facile!