Il 26 Giugno si è svolta la prima riunione di Professione Psicologo aperta agli iscritti, successiva alle elezioni che hanno visto il successo della squadra sostenuta dall’Associazione.
La prima sollecitazione è venuta da un video, proposto da Enrico Molinari, che mostrava l’intervento di P.M. Vello, Segretario generale della Fondazione Cariplo, che insegnava ad alcuni manager della finanza l’importanza delle emozioni e delle dinamiche di gruppo.
Non è un collega, ma un famosissimo manager, che ci da’ la misura di quanto sia importante il sapere psicologico in tutti i contesti, e di quanto poco questa consapevolezza sia presente nei vari ambiti della società.
Chi sa parlare di psicologia fuori dai contesti sanitari, chi sa maneggiarla, spesso è un professionista di altre discipline, un “profano”; si tratta di persone che si appassionano alla materia perché ne scoprono l’immenso patrimonio pratico, e poi la traducono, la comunicano, con il linguaggio e con gli strumenti che per ciascun settore sono necessari e forse adatti a metabolizzarla.
Professione Psicologo ha garantito il proprio impegno su questo fronte, e porterà avanti, pertanto, i progetti già intrapresi dalla Consiliatura precedente (referenti territoriali, decentramento, psicologia sostenibile, formazione a distanza ecc.) affiancando a questi un progetto complessivo di interconnessione con il mondo associativo della psicologia.
Gli incontri dell’associazione vanno appunto in questa direzione, come ha spiegato anche Stefano Gheno nel suo intervento, e si è dato poi il via alla libera interlocuzione con il pubblico presente.
Sono intervenuti, con considerzioni, idee e proposte i colleghi Ivana Trevisani (esperta etnopsicologa, che lavora all’estero come capoprogetto in ambito etnopsicologico con alcune ONG), che ha dato la sua disponibilità per progetti innovativi che contemplino la formazione di psicologi per i progetti di intervento sia in Italia che all’estero, di mediazione culturale che nel campo dell’accoglienza in emergenza (immigrazione, profughi, ecc.).
Il dott Bruno de Domenico ha parlato dei suoi progetti relativamente all’area del supporto socio-psicologico agli anziani autosufficienti ma soli, la dott.ssa Germana Erba, psicoterapeuta della Gestalt, ha proposto che OPL intensifichi la sua attività culturale, che diventi un luogo di orientamento, un collettore di iniziative di alto livello, una vetrina, in cui i Colleghi possano trovare il meglio di quanto la cultura psicologica e la cultura in genere possa offrire in Italia per i professionisti. Invita l’Ordine a fluidificare i rapporti con gli iscritti, e a fare un passo avanti rispetto alle consulenze deontologiche, che diventino anche linee guida e momenti di riflessione per migliorare le prassi in molti settori in cui l’approccio psicologico ha molto da dire, ma dove non sempre l’integrazione delle competenze e la complessità degli interventi vedono lo psicologo al centro della riflessione, come dovrebbe invece essere.
Anche la dott.ssa Elena Esther Simonetta, psicologa e psicopedagogista, esperta nei disturbi dell’apprendimento, ha sottolineato l’importanza di un rigoroso approccio psicologico alla prevenzione e all’intervento in età evolutiva, campo che altre figure contendono allo psicologo spesso a causa della difficoltà che questi professionisti per primi hanno nel definire le loro specifiche competenze e nel rendere ostensibili e autorevoli i loro protocolli di intervento. Anche la dott.ssa Simonetta offre la sua disponibilità per attività di tutoring, formazione, addestramento e cultura psicologica specifica nel settore della prevenzione primaria, della psicologia dell’apprendimento e dell’intervento psicologico in ambito scolastico.
Il dott. Andrea Zoccarato ha esposto, infine, la sua esperienza presso il Centro di Psicosomatica Integrata, che opera sia a Milano che a Gallarate, e ha chiesto all’Ordine un maggiore interesse e approfondimento sulle tematiche epistemologiche e cliniche. L’approccio al corpo è ancora fatto molto spesso in modo superficiale o improvvisato, mentre è possibile interloquire con la medicina a partire da una posizione autorevole, se si segue un approccio specifico al dolore psichico e ai suoi correlati fisiologici e funzionali, se si ha un solido modello di riferimento teorico-pratico, come è quello messo a punto, da molti anni, dall’equipe multidisciplinare del centro di psicosomatica presso cui egli lavora, insieme a molti giovani psicologi e anche ad altri professionisti del benessere, la cui professionalità è molto riconosciuta all’estero, e che accostano il corpo.
La ricchezza insomma è stata moltissima. Il tempo, come sempre tiranno, ci ha portato a rinviare altri interventi a un prossimo incontro.
Il clima, decisamente cambiato, era quello della speranza, del dialogo, della co-costruzione.
La redazione